sabato 13 giugno 2009

La fretta (ma non quella di mia moglie)

(anche) tutta la mia vita si riduce all'ultimo secondo, neanche fossi (il) la protagonista di un film d'azione (ma non il mio). anche perchè io di azione ne ho veramente poca. il fatto è che mi piace(rebbe) godermi il più a lungo possibile i momenti tranquilli. fosse per me mi sarei tenuta(o) la buona vecchia abitudine di dormire fino a tardi, e non sto parlando delle 10, ma di mezzogiorno. che bello. era il tempo in cui spegnevo il cellulare prima di andare a letto (io manco ce l'avevo il cellulare, e nemmeno due figlie, per non parlare di una moglie che ama ridursi all'ultimo secondo) e se non ricordo male staccavo anche il filo del telefono di casa (se vabbé, a morsi). tutto dovevano tacere, tutti dovevano lasciarmi da sola con le mie abitudini (tipo oggi che lei dorme dalle 2 e ora che sono le 6 meno venti non accenna a svegliarsi), aggrovigliata tra le lenzuola (il divano in questo caso).
l'abitudine di fare tutto all'ultimo secondo, quella, non me la sono mai tolta (confermo), sarà per questo che poi nella vita ho scelto un lavoro dove ogni progetto doveva essere pronto per ieri (su questo sono d'accordo. Anche se io mi impegnavo ad arrivare in ritardo anche e soprattutto riguardo quelli pianificati da mesi).
(insomma a mia moglie piace prendersi il rischio di arrivare tardi, di far arrivare tardi la figlia a scuola o di preparare le valigie quando siamo già sulla scaletta dell'aereo. E anche a me piace il rischio. Infatti so già che mi massacrerà quando verrà a sapere di questo post. Quello sarà un lavoretto per il quale si prenderà tutto il tempo che serve.)
(Si scherza amore, si scherza).

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