venerdì 20 novembre 2009

quella frazione di secondo che amo.

è un momento, un attimo. e succede quando entri nella doccia. è l'istante esatto che l'acqua calda tocca il tuo corpo e i vapori ti rimandano tutti gli odori della giornata.

giovedì 12 novembre 2009

una storia prima di andare a dormire.

adoro leggere libri alle mie figlie ma solo se sono libri veri, quelli con tante pagine e poche figure. quelli fantastici, pieni di colpi di scena, di magia, di misteri. mi piace l'idea che le mie figlie si possano costruire le immagini nelle loro menti senza averle lì belle e pronte.
mio marito vorrebbe che passassi più tempo ad aiutarle con la lettura e la scrittura ma la verità è che mi annoio a farlo e invece entrare in questi mondi fantastici mi appassiona e credo che se ce l'hai la passione riesci anche a trasmetterla e io vorrei che le mie figlie coltivassero la fantasia e ci si perdessero ogni tanto.
adesso stiamo leggendo "la fabbrica di cioccolato" e gli piace molto, soprattutto a me perché i bambini odiosi, quelli davvero odiosi (e non dite che tutti i bambini sono carini perché non è vero) vengono puniti in qualche modo.

cerco di leggergli almeno un capitolo a sera e cerco di farlo sempre io, ma a volte si offre mio marito e quindi cedo il passo per par condicio, ma con riluttanza. lui lo sa benissimo.

l'altro giorno abbiamo letto il libro sul divano del salone, mio marito era nello studio attiguo, al computer. inizio a leggere e nina mi interrompe.

- aspetta mamma, devo dirti una cosa. sai che quando leggi tu mi piace tantissimo? sì perché tu fai le voci e mi fai ridere e poi mi aiuta a capire meglio la storia!

e mio marito dallo studio:

- ecco, diglielo pure! adesso è finita.

ovviamente se fossi stata un pavone avrei aperto la ruota più bella, più grande e spettacolare che si sia mai vista.

martedì 3 novembre 2009

uno schiaffo e una carezza.


lisa, 4 anni, ha sempre dimostrato una pazienza e un amore folle per gli animali, come me del resto.
così quest'anno grazie al suo modo insistente e sfiancante di chiedere le cose, ha ottenuto un pesce, uno per lei e uno per la sorella e un cane.
devo dire che sono molto fiera di lei, perché è premurosa e affettuosa. ogni sera si ricorda di dare da mangiare ai pesci e vuole essere sempre la prima a farlo, lo osserva mentre divora quelle molliche puzzolenti e dice anche che le piace l'odore. ha un attaccamento naturale per gli animali!

da tre giorni il suo pesce non mangia e questo, senza essere una veterinaria, credo proprio sia un cattivo segno.
stamattina non sapevo cosa fare, informarla che il suo pesce era spacciato cercando di prepararla al peggio? o fare come molti genitori fanno e cioè, appena muore correre nei negozi e cercarne uno simile, inventando poi storie quando si accorgerà che non aveva la pinna rosa e gli occhi storti come quell'altro?
da genitore moderno ho pensato che forse sarei riuscita a farle affrontare la morte con serenità e quindi stamattina:

- lisa, credo che il tuo pesce stia male, non mangia da tre giorni...e non va bene.

la bambina sorridente e dispettosa che avevo davanti si ferma, abbassa lo sguardo, china la testa e dopo due minuti lunghissimi di silenzio inizia a fare il labruccio (quello della peggior specie, quello irrestibile)

- lisa? perché fai quella faccia? ho detto che FORSE sta male...vedrai che guarirà!!!

devo andare al negozio. di corsa.