lunedì 19 ottobre 2009

quando troppo zelo gioca contro.


mio marito è partito per il sudafrica da due settimane e io malgrado le aspettative me la sto cavando egregiamente con la gestione delle bambine.
certo, passare la notte da sola in una casa con 17 finestre al piano di sotto e tre porte, chiuse tutte con sistemi arcaici mi crea una certa ansia. infatti tutte le sere faccio come faceva una mia cugina ossessiva quando chiudeva il gas prima di andare a letto. lo chiudeva, faceva per uscire dalla stanza e un attimo prima di chiudere la luce faceva un passo avanti e guardava se la chiavetta era girata dalla parte giusta, poi un passo indietro, poi uno avanti, poi chiudeva la luce, la riaccendeva, passetto avanti, passetto indietro, ricontrollava da vicino e poi finalmente spegneva quella luce benedetta e se ne andava a letto.
ecco, io faccio così più o meno tutte le sere, solo che lo faccio per 17 finestre e tre porte.

l'altra mattina, ho pensato di andare a riprendere i secchioni lasciati in strada per la raccolta dei rifiuti, quindi sono uscita come mi trovavo e mi sono chiusa la porta alle spalle visto che faceva un freddo del cazzo e non volevo che il tepore della casa andasse disperso. il problema però è che, per un eccesso di zelo della sera prima, avevo bloccato la maniglia dall'interno e nel momento esatto che ha fatto click ho rivisto me stessa mentre bloccavo la maniglia. oh, cazzo!
sono corsa dall'altra parte per entrare dalla cucina, ma avevo chiuso a chiave, poi ho provato lo studio, chiuso.
ho iniziato a vedere tutte le finestre...bloccate bene bene. oh, cazzo!
faceva freddissimo e ovviamente, pioveva. anzi diluviava. e io ero fuori con le crocs, una felpa e senza cellulare. ho già detto, oh cazzo???
ho preso un cacciavite e ho cercato invano di aprire le finestre, poi mi sono ricordata di aver lasciato sicuramente aperta una finestra al piano di sopra e visto che gli operai che ci hanno ridipinto la casa hanno lasciato la super mega scala nel giardino, ho pensato di riuscire a prenderla e ad arrampicarmi fino alla finestra.
ora, la scala è di quelle di ferro ed è formata praticamente da due scale sovrapposte che facendole slittare si possono allungare per arrivare fino al cielo.
l'ho trascinata fino a sotto la finestra e ho provato ad alzarla. essendo molto lunga a metà della scala mi sono trovata in punto di non ritorno. le possibiltà erano due, o la lanciavo sulla casa rischiando di spaccare la tettoia oppure c'era un'alta probabilità che mi sarebbe caduta sulla testa e mentre avevo deciso di lasciare perdere ovviamente che ha fatto? mi è caduta sulla testa.
ora, la cosa interessante è che essendomi fatta un po' male, ma non troppo, ho tolto una mano per passarmela dove mi faceva male e così la scala è scesa sulle mie spalle. a quel punto ero praticamente incastrata con la testa tra i pioli della scala da 200 chili e tentavo di alzarla solo con una mano, quella libera e quella che ha il polso debole. insomma, un incubo di 3 minuti, ma lunghissimi.
per farla breve ho avuto la brillante idea di andare a chiedere aiuto a degli operai che lavorano da 1 anno alla costruzione di una casa/reggia due case più giù della mia. ovviamente, che te lo dico a fare, per raggiungere la casa bisognava passare su quello che un giorno sarà il loro bellissimo giardino ma che al momento è una pozza di fango e quindi ogni due secondi scivolavo da una parte e dall'altra dandomi dei colpi di reni per mantenere l'equilibrio. mi sembrava di essere in giochi senza frontiere!
arrivata alla porta, finalmente, ho trovato un tipo, basso e chiatto alla danny de vito che ha preso la scala, è salito sulla tettoia, ha aperto la finestra, si è buttato con le scarpe piene di fango sulla moquette ed è venuto ad aprirmi. sant'uomo!!!

giovedì 8 ottobre 2009

si impara anche a dire le bugie.

- sai che oggi le ho mangiate tutte le polpette? non le ho buttate.
- Lisa, hai buttato le polpette?
- no, non le ho buttate...
- questa è come quella volta che hai nascosto gli occhiali a Patrizia e quando lei è arrivata le hai subito detto "non sono stata io a nasconderti gli occhiali"...
- non le ho buttate.
- vabbè, domani chiedo a Ms Nane.
- NO!!! lei non mi ha visto!
- allora le hai buttate...dimmi la verità, non mi arrabbio. te lo prometto. preferisco sapere che non hai mangiato, che c'è qualcosa che non ti piace e che non mangi. basta che mi dici "mamma, le polpette non mi piacciono tanto, non me le mettere".
- ...
- ...
- mamma, non mi mettere le polpette, non mi piacciono...e neanche le carote.